Suggerimenti ai giovani che vogliono partire

Cosa presuppone scegliere un programma di scambi?

- grande curiosità e disponibilità a condividere quotidianamente la vita del paese e della famiglia che vi ospita
- capacità di coinvolgimento del partner straniero nella propria vita quotidiana

Tutto ciò senza strafare, offrendo uno spaccato reale dei propri rapporti con la famiglia, con i coetanei, con la scuola, nei momenti di studio, di divertimento, di sport.

Per i giovani è come ritrovarsi improvvisamente un fratello o una sorella.

La semplicità, la naturalezza, l’abituale tran tran quotidiano possono essere utili per conoscersi meglio e per trasmettere un’immagine vera della vostra cultura, delle vostre tradizioni e di voi stessi.

Aggiungete semplicemente un posto a tavola, un posto nella vostra camera, un posto tra i vostri amici e tra i vostri parenti, nella vostra automobile … e tutto verrà da sé senza inutili stress.
Take it easy si dice negli USA ed anche in altri paesi ove l’ospitalità in famiglia è molto diffusa.

Evitate di scombinare la vita dei vostri genitori con pretese assurde, discoteche o feste ogni sera, non credo ciò avvenga abitualmente e tra l’altro non serve, stanca anche i vostri ospiti e li costringe ad un ritmo irreale.
I momenti delle feste, degli incontri collettivi, riservateli, eventualmente, al fine settimana.

L’obiettivo di fondo di uno scambio è quello di promuovere l’amicizia, la comprensione tra popoli e culture diverse.

Come fare, esistono ricette?

Certamente evitare di assumere degli atteggiamenti di giudizio nei confronti delle diversità che quotidianamente rileverete. Diversità nell’orario scolastico, nei pasti e nel valore degli stessi, nei rapporti genitori – figli, negli atteggiamenti tra i ragazzi e le ragazze, nel rapporto tra insegnanti e studenti, nell’atteggiamento durante le cerimonie, nei luoghi pubblici, nell’abbigliamento, nei confronti della moda, nell’ambiente … a voi la curiosità, il privilegio e l’avventura di scoprirle.

Ci ricorda Marina, una studentessa che partecipò ad uno scambio: “L’atteggiamento giusto per sfruttare al massimo una simile esperienza? Spogliarsi dei panni del giudice nazionalista ipercritico per diventare un osservatore curioso, rispettoso, ma soprattutto affrontare ogni cosa, anche la nostalgia di casa, le naturali difficoltà di adattamento, con ottimismo e spirito di avventura, strumenti indispensabili per conquistare il mondo e “to have fun”.

Quando vi incontrerete quotidianamente con i vostri connazionali, evitate di fare la lista delle cose che non vanno, spesso perché diverse da quelle cui siete abituati; raccontate invece i medesimi episodi con ottimismo evidenziandone gli aspetti positivi.

Francesca, che andò a St. Louis, vi suggerisce: “Un consiglio per i ragazzi italiani: si deve cercare di puntare soprattutto all’approfondimento dei rapporti con la famiglia ospitante e se con questa ci dovesse essere qualche attrito, bisogna cercare di eliminarlo spiegandosi, prima di sfogarsi sulle spalle dei connazionali”.

Ovviamente sarà utile ed indispensabile parlarne anche con i vostri insegnanti che vi saranno di grande sostegno nel superamento delle difficoltà.

Non fate l’errore di confrontare le varie famiglie anche rispetto alle opportunità di escursioni, di attività che vi offriranno. Le famiglie, generalmente, possono avere diverse disponibilità anche economiche, ma ciò che verrà a tutti garantito sarà l’attenzione, l’affetto e la curiosità con cui vi accoglieranno ed il desiderio di conoscervi meglio e di conoscere attraverso di voi l’Italia, la nostra cultura, le tradizioni e le abitudini. Non dimenticate che spesso venite vissuti come veri e propri ambasciatori.

In passato un aspetto che disturbò e creò problemi nei rapporti con la scuola che in quell’occasione ospitava, fu il comportamento piuttosto cameratesco adottato dai nostri giovani nei confronti degli adulti, negli spazi scolastici, durante le gite, negli incontri ufficiali e nella quotidianità. Il disordine, il chiasso, le risatine vengono valutate atteggiamenti di poco rispetto e maleducazione nei confronti di chi vi ospita, quindi è meglio evitarli.

Essere diversi non presuppone che qualcuno sia migliore o peggiore, ma significa che esistono storie, condizioni ambientali, organizzazioni sociali di cui ciascun popolo è espressione.

Solo osservando le diversità, scoprendone con curiosità i motivi, ci si può arricchire imparando a conoscere meglio anche noi stessi.
Si scoprirà che ci si può nutrire sufficientemente anche senza le tagliatelle, il pane o la pizza italiana, che si riesce a non annoiarsi anche senza vedere ogni giorno i programmi preferiti o ascoltando la musica quando si cammina o si viaggia e ciò sarà tanto più possibile se ci si saprà immergere nella vita del paese che vi ospita.

Si scoprirà, inoltre, che al di là delle differenze, tanti sono i valori di fondo per l’Umanità che vi uniscono.

Evitate affrettate interpretazioni circa alcuni atteggiamenti del partner. Può capitare nel corso del soggiorno che il vostro partner abbia i nervi o cambi umore, desideri per un attimo stare solo con se stesso; non drammatizzate, lasciategli la libertà di avere le proprie tristezze, nostalgie (capiterà anche a voi) e cogliete l’occasione per scrivere una lettera a casa o una pagina di diario o semplicemente riposatevi.

Consigli pratici

Conservate sempre il denaro a casa, così pure i documenti originali.
Accettate con curiosità e tentate di mangiare quanto vi viene preparato, ciò non vuol dire che non possiate segnalare ciò che tra il cibo non vi piace proprio; se fatto con spontaneità ed educazione verrà apprezzato anche dalla vostra famiglia.
Evitate di combinare autonomamente degli appuntamenti con altri giovani del gruppo bolognese, verrebbe vissuto come atteggiamento poco rispettoso nei confronti della famiglia.
Non trattate assolutamente la vostra famiglia come fosse un hotel.
Chiedete sempre il permesso per fare telefonate e limitatele all’essenziale.
Siate ordinati in camera e nel bagno, all’estero ci si tiene molto anche se avete una vostra camera.
Parlate la lingua del paese che vi ospita, vi capirete certamente.

Buon viaggio… e  a conclusione dell’esperienza, se lo ritenete necessario, arricchite queste note con i suggerimenti che vi sembreranno utili per i giovani che in futuro avranno l’opportunità di prendere parte ad un programma di scambio.

Scrivete a giovani@comune.bologna.it

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