Un western senza cavalli

Genere: documentario

Anno: 2017

Regia: Marzia Toscano, Davide Rizzo

Paese: Italia

https://youtu.be/yDh1-EgngW0


Ci sono tanti personaggi che passano attraverso la storia senza che la storia si accorga di loro. Magari almeno uno sguardo lo avrebbero meritato, ma qualcosa va storto e si ritrovano a incamminarsi verso l'oblio. E una volta che si è presa questa strada, è ben difficile cambiare direzione. Certo, sono innumerevoli gli esempi di chi, dopo una vita nell'anonimato, riesce a trovare un po' di successo, magari postumo. Ma nella maggior parte dei casi, inevitabilmente, non è così.

I documentari, che possono (anche) essere uno strumento di ricerca e di studio, aiutano talvolta a scoprire figure altrimenti ignote. Basti pensare al clamoroso caso di Sixto Rodriguez, misconosciuto cantautore statunitense divenuto una star dopo essere stato il protagonista di "Searching for Sugarman", film premio Oscar passato quattro anni fa proprio dal Biografilm Festival.

Un western senza cavalli è un documentario che si inserisce nel solco di quel film, o per lo meno di quel tipo di film. Davide Rizzo e Marzia Toscano ricostruiscono nella loro opera le vicende di Mauro Mingardi, cineamatore, o meglio filmmaker bolognese che per cinquant'anni ha realizzato con entusiasmo e inventiva piccoli cortometraggi autoprodotti, ottenendo tanti riconoscimenti, però senza mai fare il salto di qualità. Le affinità con "Searching for Sugarman" si fermano qui. Non solo perché, al contrario di Rodriguez che può godere dell'inaspettato nuovo successo, Mingardi è morto da diversi anni, ma anche, forse soprattutto, perché se il film premio Oscar era una grande produzione, "Un western senza cavalli" è invece una produzione indipendente, protrattasi negli anni e portata avanti solo grazie alla voglia di raccontare una storia. Proprio questo però potrebbe essere un grande pregio del film: raccontare un cinema povero con un film povero. La passione di Mingardi è la passione di Rizzo e Toscano, ed entrambe emergono chiaramente tanto dai cortometraggi del primo che dal documentario dei secondi. Quest'ultimo è un film sincero, profondamente voluto, e queste sono due qualità non indifferenti.

C'è poi poco di cui parlare. Un western senza cavalli è un documentario classico, che ricorre a interviste e materiale d'archivio per raccontare la propria storia, e lo fa bene, anche senza colpi mirabolanti o grandi intuizioni. Bisogna, semplicemente, lasciarsi narrare le piccole avventure di Mauro Mingardi, e sorridere con lui davanti all'ingegnosa ingenuità del suo cinema.

Uno degli amici di Mingardi, quindi uno dei suoi attori, ci dice che quando anche lui e i suoi altri compagni saranno morti, non ci sarà più nessuno a ricordarsi di Mauro, che verrà allora dimenticato una volta per tutte. C'è da sperare che questo piccolo documentario riesca a ottenere il suo scopo, e che qualcuno, ancora per un po', ricordi Mauro Mingardi e la sua opera lunga cinquant'anni. Lo meriterebbe lui, e lo meriterebbero anche Rizzo e Toscano.

Visto e recensito il 17 giugno 2017 da Marcello Bonini per la redazione di Flashgiovani.