EP. 22 - Tre piani. Un film sulle conseguenze della paura

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Ogni mese un articolo per trattare da vicino proprio quelle questioni che riguardano i ragazzi ma che sono così difficili da dire, quelle questioni che sembrano impossibili da spiegare. 

La rubrica ALL YOU NEED IS FREUD nasce dal desiderio di parlare di psicologia a giovani fruitori, attraverso l'analisi di serie tv, film e canzoni contemporanee.

 

Tre piani
Un film sulle conseguenze della paura

È un film incentrato sui legami d'amore familiari. Narra le storie di tre famiglie all'interno di un condominio. 

Al piano terra vive una famiglia con una bimba di 7 anni che viene lasciata spesso dai vicini anziani  che le fanno da nonni quando i genitori sono presi dalle loro vite. Il rapporto tra le due famiglie si incrina quando il “nonno” e la bimba si perdono, uscendo a prendere un gelato. Il padre della bambina li ritrova in un parco nascosti e inizia a sospettare, ossessionandosi, che l'anziano vicino possa aver abusato della figlia.

Al primo piano abita una giovane coppia. La moglie è in procinto di partorire e il marito lavora lontano. Questa donna viene lasciata completamente sola ad affrontare la maternità e le fragilità di cui soffre.

Ultimo piano, terza famiglia, composta da due giudici e un figlio ventenne che una sera, tornando a casa ubriaco,  investe con la macchina una donna sulle strisce pedonali, uccidendola. 

Quest'ultima storia sarà oggetto delle nostre riflessioni.

 

LA SOLITUDINE DEL RAGAZZO

Andrea è un giovane come tanti dei ragazzi che ascoltiamo in Dedalus: perso, rabbioso, incompreso che spesso tende a superare i limiti. Ha commesso un grave errore ma è lasciato solo ad affrontare questo dramma. Descrive il rapporto con il padre, sin da quando era piccolo, molto conflittuale. Non ha mai sentito di potere avere un suo posto, cercando per tutta la vita di soddisfare le aspettative dei genitori che puntualmente  ha sempre deluso.

GENITORI CONTROLLORI

In Dedalus ascoltiamo spesso questo tipo di storie: genitori disperati davanti a figli che non hanno limiti e ragazzi inascoltati dipendenti da droghe, da alcol e con esplosioni di rabbia. 

Davanti a queste situazioni, spesso i genitori esausti, diventano soltanto dei controllori. Per esempio, spesso raccontano che si riducono a fare tutte le sere il test alcolemico oppure il test del capello per vedere se il figlio ha assunto droghe o alcol. In questa situazione ad alta tensione non c'è spazio per nient'altro e i genitori controllori non ottengono nessun risultato: il ragazzo continua ad avere comportamenti pericolosi e i genitori sono sempre più sfiniti. 

CHE FARE? COME COMPORTARSI?

Sicuramente manca l'ascolto, queste famiglie vivono in un clima di perenne terrore sulla propria incolumità e sull'incolumità del figlio. È necessario per i genitori rivolgersi ad un terapeuta per depositare tutta l'angoscia che provano nel vivere perennemente nel conflitto, nella paura e nell'impotenza del non trovare una via d'uscita. 

Ugualmente i ragazzi hanno bisogno di ritagliarsi uno spazio dover potersi fermare e parlare del casino che sentono dentro e che placano come possono: con le sostanze, con la rabbia, con quello che hanno a disposizione. I ragazzi hanno bisogno di parlare senza giudizio, senza il costante rimprovero da parte dei genitori per come sono, per gli errori che commettono, per le scelte sbagliate, perché non studiano, perché non lavorano. Un posto dove i ragazzi possono dire e mostrare che temono di essere “guasti” e non sanno come fare.

LA PAURA

In questo film, nelle varie storie raccontate, prevale la paura. Nell'ultima, in particolare, la paura si vede nel padre che non è stato capace di accettare il figlio, nella moglie che ha scelto il marito perché aveva più paura di non poter vivere senza il compagno che senza il figlio. Andrea, il ragazzo, uscito dal carcere, ha scelto di non avere più a che fare con i genitori perché temeva che potesse finire male. 

La paura, spesso, prende il sopravvento, per questo bisogna trovare uno spazio dove poterne parlare, per evitare di farsi sopraffare.