EP. 23 - Vasco Siamo qui

Ogni mese un articolo per trattare da vicino proprio quelle questioni che riguardano i ragazzi ma che sono così difficili da dire, quelle questioni che sembrano impossibili da spiegare. 

La rubrica ALL YOU NEED IS FREUD nasce dal desiderio di parlare di psicologia a giovani fruitori, attraverso l'analisi di serie tv, film e canzoni contemporanee.

Vasco Siamo qui

I "NO" DELLA VITA

Vasco è un perfetto cantore del disagio, di oramai più generazioni. Nella canzone “Siamo qui” evidenzia come siano spinte interiori, talvolta a noi stesse sconosciute, a farci resistere alla vita, sì perché alla vita bisogna resistere, non tutto è semplice. I “no” sanno essere molto dolorosi, se intendiamo i “no” come le frustrazioni che la vita ci pone di fronte, Vasco ci ricorda che non tutto dipende da noi. E quando la vita ci dice no, qual è la reazione più immediata e naturale dell’essere umano? “Nascondersi, proteggersi”. 

Da cosa? Dall’angoscia dell’impotenza di fronte alle difficoltà e alle contraddizioni di noi stessi, “non lo sai perché lo fai” è un monito valido per tutte le stagioni della vita, del resto, ti “basta piangere, oppure ridere”, due azioni opposte, che veicolano però emozioni profonde.

LA FRUSTRAZIONE DELL'ATTESA

Gli eroi sono identificati in coloro che sopportano e non muoiono, un meraviglioso quasi ossimoro come solo Vasco sa fare; gli “eroi” sono “poveri”, non sono ricchi (in senso simbolico, ovviamente), essi sono in condizioni precarie, costretti a difendere, appunto, ciò che non dipende da noi, resistere! Sembra l’unico imperativo possibile. Siamo eroi, eroi che sopportano la frustrazione dell’attesa di un domani che non arriva mai e della confusione di “quello che hai dentro”.

Lo stesso Freud sosteneva che la finalità dell’uomo non è la ricerca del piacere, ma l’evitamento del dispiacere: Vasco ci riporta alla realtà, ponendoci di fronte alla consapevolezza che una quota di dispiacere nell’esistenza è inevitabile, prima ci facciamo i conti, meglio riusciamo ad andare avanti.

LE EMOZIONI

Vasco e la psicoanalisi sembrano andare “a braccetto” nel momento in cui sottolineano l’inconsapevolezza dell’uomo di fronte alla sua fallibilità, in quanto organismo vivente imperfetto. Le emozioni sono ciò che ci fa vivere e percepire come siamo in relazione con gli altri, se cioè li amiamo, odiamo, oppure li ignoriamo. Esse possono essere la nostra gioia e la nostra condanna insieme, ma, sta di fatto, che non sempre riusciamo a “nasconderci o proteggerci”, appunto, da noi stessi e dalle nostre emozioni.

A noi stessi siamo costretti a sopravvivere, a noi stessi siamo destinati a soccombere, siamo i nostri migliori amici e i nostri peggiori nemici.

QUALE POSSIBILE SOLUZIONE QUANDO NON RIUSCIAMO A SOPPORTARCI?

La psicoanalisi, la filosofia e la musica diventano strumenti imprescindibili per arginare una sofferenza che è insieme ricchezza e dannazione. Per uscire da nascondigli e protezioni non serve il coraggio di reagire, ma il coraggio di assaporare, appunto, grazie anche all’astrazione che la musica consente e al confronto inconscio che la psicoanalisi alimenta, la nostra angoscia e le nostre contraddizioni.

Il dolore che conosciamo ci può aiutare in futuro a superare le prove più complesse, non sempre va evitato, perché le nostre lacrime di oggi possano essere i nostri sorrisi di domani.