Star Trek vs. Star Wars: Roundtable

Sabato 7 maggio, il Future Film Festival ha ospitato alla Cineteca di Bologna - Cinema Lumière,  l'evento "Star Trek v. Star Wars", una tavola rotonda dedicata ai due grandi titani che hanno fatto la storia del cinema di fantascienza. 

Presenti in sala, un variegato numero di ospiti hanno contribuito ad analizzare gli universi di Star Trek e Star Wars oltre che da un punto di vista scientifico, anche da una prospettiva sociologica, etnografica, artistica e comunicativa: tra questi, Nembo Buldrini, Ingegnere Aerospaziale - FOTEC, Giacomo Manzoli, Docente di Forme audiovisive della cultura popolare (Università di Bologna), Matteo Guarnaccia, artista e storico del costume, Nicola Vianello dello Star Trek Italian Club e Carlo Modesti Pauer, ideatore di Wonderland, (RAI 4). Roy Menarini ha moderato la discussione.


Star Trek e Star Wars hanno plasmato per oltre 50 anni l'immaginario collettivo dei concetti di progresso, modernità e futuro, in un clima di reciproco scambio di divulgazione scientifica. Entrambi sbarcati rispettivamente sul piccolo e grande schermo, negli anni Sessanta e Settanta, i film hanno diviso e unito la community dei fan dell'immaginario fantastico: se da un lato Star Wars ha incarnato per eccellenza l'evoluzione della tecnologia digitale, dall'altro Star Trek ha dato maggiormente un volto umano al mondo fantascientifico. Si pensi per esempio al personaggio di Spock, emblema dell'illuminismo a bordo dell'Enterprise, capace di connettere i fili logici dello scibile e dell'esperienza, cha la figura di Joda in Star Wars successivamente ha emulato attraverso il suo sapere maestro.  

La tavola rotonda si è concentrata in particolar modo sulle implicazioni culturali generatesi dall'Universo Star Trek. La serie televisiva, nacque in un contesto di profondo mutamento del panorama americano: la Guerra del Vietnam era ancora in corso, attivisti e politici come Malcom X, Martin Luther King e Bobby Kennedy erano stati assassinati... Per la prima volta, gli USA sono costretti a ridefinire il loro rapporto con il passato.  Star Trek viene dunque analizzato attraverso la lente western: il rapporto con i nativi diventa il pretesto per un'osservazione più ampia sulla distruzione del loro habitat e  della loro cultura. Star Trek in modo indiretto si interroga dunque, sull'annientamento dell'altro, non solo come azione fisica ma anche culturale. Si tratta di una novità importante  nel panorama del genere fantascientifico, e allo stesso tempo testimonia la nascita di un nuovo settore antropologico: un fossile moderno da studiare alla luce di una cultura in perenne evoluzione.

Star Trek dunque, una serie di cartapesta se comparata a Star Wars, la cui realizzazione tecnologica brilla di luce propria, in realtà pone lo spettatore di fronte a temi di diversa natura, quali etici, morali, storici e socio-politici. La serie, volutamente o meno, rappresenta una biografia culturale degli oggetti, nella misura in cui viene intesa in forme non originarie e parte della cultura popolare mediale italiana. A questo proposito si pensi all'arrivo in Italia di Star Trek: tredici anni dopo l'uscita americana, l'Italia conosce la serie fin dal principio come un prodotto vintage. 

Star Trek si configura come una vera e propria hard science fiction, una fantascienza che parla di realtà vicine, dotata di uno sforzo nobile di spiegare il sapere scientifico attraverso l'intrattenimento. Chi dice infatti che la scienza debba essere piegata al mondo fantastico e non viceversa? Star Trek dunque si impegna a spiegare come le astronavi si muovano attraverso la propulsione a curvatura con effetti di relatività speciale, così come moltissimi altri dettagli scientifici. 

Come disse una volta Stephen Hawking "il compito della fantascienza è l'estendersi della fantasia umana". E con Star Trek effettivamente è stato così.

Recensione di Alice Michelini, per la redazione di Flashgiovani, al Future Film Festival.
 

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