Kubo e la spada magica

Negli ultimi tempi la CGI ha preso il sopravvento nel mondo dell'animazione riuscendo a ricreare sfondi, personaggi e ambientazioni. Il successo di questa tecnica d'animazione ha permesso poi che i risultati raggiunti in questo campo venissero usati anche nel cosiddetto cinema "live action".

In questo contesto, quindi, appare quasi reazionario e nostalgico il tentativo della LAIKA Entertainment, la casa di produzione specializzata in film d'animazione stop-motion (produttrice di capolavori come La sposa cadavere di Tim Burton, Coraline e la porta magica e Boxtrolls) di rinunciare alla CGI per dare spazio alla propria tecnica d'animazione per eccellenza (limitando l'uso della computer graphic a pochi particolari e solo in determinate scene).

In realtà è proprio questa scelta a rendere interessante Kubo e la spada magica, ultima fatica dello studio di produzione dell'Oregon, mostrato in anteprima il 25 ottobre 2016 al cinema Odeon di Bologna per la rassegna Aspettando il Future Film Festival. Il film sarà poi in programmazione nelle sale italiane a partire dal 3 novembre 2016.

Ambientato nell'antico Giappone, il film presenta il personaggio di Kubo (doppiato da Art Parkinson, già interprete di Rickon Stark ne Il Trono di Spade), un giovane cantastorie che ha il potere di dare vita ai propri racconti facendoli saltare fuori da degli origami, di fronte agli occhi increduli dei suoi spettatori. La sua (relativa) tranquillità viene però minacciata quando evoca, per errore, uno spirito dal proprio passato che, dal cielo, si abbatte sulla terra per dargli la caccia. Per proteggere la sua famiglia (composta da lui e da sua madre malata) Kubo dovrà compiere un viaggio avventuroso per risolvere il mistero della morte di suo padre, il più grande guerriero samurai che il mondo abbia mai conosciuto. Nel suo viaggio sarà accompagnato da due particolari aiutanti: la feroce e razionale Monkey (Charlize Theron) e il buffo e donchisciottesco Beetle (Matthew McConaughey).

Già da questi elementi è possibile capire come Kubo e la spada magica sia, in realtà, una metafora dello stesso studio LAIKA che, esattamente come il proprio eroe, ha compiuto, in poco più di dieci anni, un viaggio avventuroso passando da piccola casa di produzione a uno dei più ammirati produttori di film d'animazione al mondo. Il tema principale del film, infatti, è il potere che nasce dal raccontare storie e come queste ultime possano influenzare la nostra vita e cambiare il mondo attorno a noi. Lo spettatore non può non appassionarsi alle vicende di Kubo, un mondo fantastico e reale allo stesso tempo in cui tecniche d'animazione tradizionali e contemporanee si mescolano unendo il folklore giapponese alla grande tradizione dei racconti epici e delle fiabe dei fratelli Grimm (dove è presente anche una venatura horror, a misura di bambino certo, ma mai edulcorata o banalizzata come già altri capolavori dello studio ci hanno abituato ormai da tempo).

Il look del film, con le forti striature lineari, l’intensa ma semplice palette dei colori e la texture legnosa che sembra tagliata con l’accetta, s'ispira, infatti, all’arte classica giapponese e, in particolare, alla stampa giapponese ukiyo-e (quella dei maestri Katsushika Hokusai e Kiyoshi Saito, già visti in una mostra ad hoc organizzata proprio durante l'ultimo Future Film Festival). A questi elementi, già di grande impatto e curiosità per il pubblico, si aggiunge poi il lato emozionale con una storia che unisce un percorso di formazione, da parte di un bambino coraggioso che si appresta a entrare nel mondo degli adulti, a una storia di affetti famigliari, con il rapporto molto forte e commovente tra Kubo e sua madre.

Un film, dunque, adatto a tutte le età, fatto apposta per emozionare e divertire allo stesso tempo, una grande storia epica, raccontata con un'animazione apparentemente grezza ma in realtà molto studiata, riportando, finalmente, una freschezza narrativa e visiva che mancava da tempo nel mondo dell'animazione.

Il trailer del film 

https://www.youtube.com/watch?v=a3VhSsdoQ-0