The Laundromat: recensioni da Venezia 2019

Regia: Steven Soderbergh
Con:
 Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas, Sharon Stone
USA - 2019

Quanto velocemente oggi circola il denaro da una parte all’altra del pianeta? Un clic su una tastiera e i tuoi investimenti arrivano ad un ufficio di Panama, o in Cina, Francia, Stati Uniti.

Un mondo globale offre infinite possibilità, ma chi ha la priorità nel godere di queste opportunità? Pochi, anzi, pochissimi. Chi subisce le conseguenze delle speculazioni e dell’avidità di altri? Quelle tante persone che spesso hanno piccole ambizioni, le “persone miti”, ricordando quel “I miti erediteranno la terra” che è la base della religione cristiana.

Da quelle parole del Vangelo cattolico nasce la riflessione della pellicola The Laundromat del regista statunitense Steven Soderbergh che torna alla regia dopo i rumours sul suo possibile ritiro. Il film è in concorso a Venezia per la 76esima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica.

Gary Oldman e Antonio Banderas affiancano Meryl Streep che ritorna sul grande schermo con il ruolo della vedova Ellen Martin. Attorno a loro si alternano anche David Schwimmer, Sharon Stone, Robert Patrick, Melissa Rauch e Matthias Shoenaerts che ci offrono piccoli camei per rendere la trama più vivace e variopinta.

The Laundromat racconta lo scandalo Panama Papers, con una costruzione a capitoli narrata dalle voci dei principali protagonisti della vicenda, Ramón Fonseca Mora (Antonio Banderas) e Jürgen Mossack (Gary Oldman), proprietari della Mossack Fonseca, l’azienda specializzata in servizi giuridici e fiduciari con sede a Panama che fu al centro dello scandalo.

L’impianto della narrazione parte dalla drammatica vicenda personale di Ellen, che divenuta vedova all’improvviso, si ritrova a fronteggiare il muro di gomma delle assicurazioni. Mentre seguiamo la sua storia, piccola pedina in un mondo molto più grande di lei fatto di corruzione e indifferenza, assistiamo parallelamente alle vicende di David Schwimmer e Matthias Shoenaerts.

Due personaggi opposti, non necessariamente schierati su un fronte preciso, che sia quello del Bene o quello del Male, David e Matthias sono altri due pezzi microscopici del grande puzzle dell’affair dei Panama Papers, che vide coinvolti 4 capi di stato (Argentina, Ucraina, Arabia Saudita ed Emirati Arabi), ex presidenti, capi di governo, ministri, senatori, deputati, politici, imprenditori, celebrities, uomini d’affari, membri di organizzazioni criminali e organizzazioni sportive.

La lista delle persone che attivamente lucrarono sugli investimenti dell’agenzia di assicurazioni Mossack Fonseca è lunghissima ed è racchiusa all’interno di un fascicolo digitalizzato di 11,5 milioni di documentazioni riservate che una fonte anonima, che si definì John Doe, fece pervenire alla stampa nel 2015.

Fu l’inizio di quella che Julian Assenge oggi chiama rivoluzione digitalizzata: la guerra alle grandi frodi attraverso piccole cartelle zippate che aperte sono più temibili del vaso di Pandora.

The Laundromat, liberamente ispirato al libro Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite di Jake Bernstein, si infila in quel filone di cinematografia americana progressista dei vari Michael Moore e Adam McKay e ci riporta al Soderbergh che ama destreggiarsi in racconti frammentati, in cambi di registro narrativo e in quel divertissement che è la performance di Oldman e Banderas che, con fare in stile “il gatto e la volpe”, si rivolgono direttamente agli spettatori.

In The Laundromat, Soderbergh, in una delle rare occasioni in cui si concede una riflessione più profonda, lascia a Ellen/Meryl Streep l’ultima riflessione amara sulla vicenda per un finale che conferma l’enorme bravura e esperienza dell’attrice, confermato dai lunghi applausi del pubblico della Biennale.

The Laundromat è una produzione Netflix, che uscirà in autunno nei cinema e sulla piattaforma di streaming.

Recensione di Claudia Ingrassia dalla 76esima Mostra del Cinema di Venezia

 

https://youtu.be/wuBRcfe4bSo